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Anche una nave…

nave in avaria nella rada di Livorno

Non capita solo ai diportisti di andare in secca: anche una nave, come questa della foto, spinta dal vento e con l’ancora che ara, piano piano può andare in secca in poco tempo.

Ho assistito alla scena dal principio alla fine, ma ho pensato che il Comandante fosse un uomo fortunato: la barca si è adagiata su un fondo di sabbia e sassi, in una zona della costa rocciosa, dove rimanevano poche decine di metri non pericolose tra le rocce, davanti a un torrente, dove poi si è fermata.

Evidentemente non ci sono stati danni particolari, perché la barca è stata rimorchiata in bacino e dopo pochi giorni è ripartita: vantaggi di uno scafo d’acciaio e della fortuna. Ma noi, con barche in vetroresina o in legno, dobbiamo stare bene alla larga dai pericoli e verificare sempre che l’ancora non ari come molte volte dimentichiamo di fare.

Capita, non di rado, che barche prese a noleggio finiscano sdraiate sulla spiaggia proprio dopo l’ultima sera a bordo, quando l’ancoraggio era scadente e le persone imbarcate si erano placidamente addormentate dopo tante bevute augurali. L’ultima volta avevano ormeggiato a una boetta davanti ad uno stabilimento balneare, dimenticando che il corpo morto della boetta non pesava più di 4/5 chili…

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