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La barca in inverno sopravvivrà?

Una barca ormeggiata e protetta da teloni per l'inverno

La barca in inverno sopravvivrà?

È ormai arrivato il momento di pensare che la stagione nautica sta finendo e che bisogna fare in modo che la nostra barca passi l’inverno senza danni.

La domanda è sempre la stessa: tenerla a terra all’aperto o protetta in un capannone? A parte l’idea di tenerla in acqua, si tratta di soluzioni costose, come sempre. Vediamo quale può essere la soluzione da adottare.

Barca a terra su un piazzale all’aperto

Questa è una soluzione interessante se la si lascia in un luogo sicuro, ad esempio in un cantiere. In ogni caso la barca va preparata per un lungo periodo di inattività, causa di problemi che nascono proprio perché la barca è ferma e non tenuta in funzione. Per questo tutta la barca va lavata dentro e fuori, va sbarcato tutto quello che si può togliere da bordo, il motore va preparato, le batterie vanno tenuto sotto carica fino al giorno del varo e la barca va coperta con un telone che lasci passare l’aria. Ma soprattutto, prima le ferramenta vanno lucidate e protette con prodotti idonei, le vele vanno lavate e messe in un locale asciutto, i W. C. vanno lavati e disinfettati e tutte le saracinesche vanno controllate e ingrassate.

Ricordate che, d’inverno, l’inattività fa male alla barca, come si scopre poi alla prima crociera in cui vengono fuori problemi e difetti che prima non erano stati rilevati.

Insomma, meno usiamo la barca e più questa invecchia male. Ecco il motivo per cui è meglio non tenere la barca ferma per mesi: meglio che stia solo un paio di mesi a terra, se di vetroresina e solo per asciugare. Non di più, a meno che la barca non sia in compensato: in questo caso può restare all’asciutto per molto tempo senza danneggiarsi.

Ben diverso il caso in cui la nostra barca sia in legno a fasciame longitudinale: in questo caso meno sta a terra meglio è, perché il legno si secca, si muove, si ritira e fa la muffa, oltre ad avere necessità di nuovo calafataggio e di una nuova verniciatura prima del varo. L’importante è che la barca stia solo pochi giorni a terra.

Ricordiamo sempre che la barca è un meccanismo complesso, come un orologio meccanico o un’auto che, se restano fermi, poi potrebbero presentare dei problemi successivi.

La cappa di copertura

La cappa di copertura della barca è una buona soluzione, ma sono da evitare le coperture sigillate in materiali impermeabili come il nylon, che trattiene l’umidità e la condensa che poi cade e staziona sulle parti in legno e in metallo. Meglio una cappa con molte aperture che faccia passare l’aria tenuta alta sulla barca e distante pochi centimetri sopra alla battagliola, per favorire il passaggio dell’aria.

Una cappa impermeabile che copre una barca con la coperta in legno e la sigilla, non è una buona soluzione: non protegge e fa ritirare velocemente le doghe di legno, come sarò facile riscontrando dai comenti gommati.

Concludo dicendo che forse è meglio tenere la barca in acqua, visitandola quanto più spesso possibile per far azionare qualunque parte, come il motore, le pompe di sentina, gli impianti e via dicendo. Solo così la nostra barca, sotto il nostro attento controllo, non ci creerà particolari problemi al momento del varo e successivamente.

Per qualunque dubbio o per ricevere chiarimenti potete telefonarmi al numero 335 7021640


 

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