Chiamami al 335 7021640

Home » Acquisto barca » L’invenzione dell’osmosi

L’invenzione dell’osmosi

una barca in vetroresina

Poco tempo fa ho scritto un articoletto sull’acquisto di barche con osmosi e ho ricevuto chiamate da lettori che mi hanno chiesto spiegazioni sull’argomento.

Questo è un problema che coinvolge tutti quelli che dichiarano di vedere osmosi su una barca – periti – cantieri e amici esperti, solo per aver utilizzato l’argometro che indicava la presenza di umidità.

L’incriminato è l’igrometro, causa di deduzioni sbagliate, forse anche volutamente da parte di chi lo usa e fa finta di non sapere a cosa serve, o non lo sa e comunque lo usa ed emette preoccupanti giudizi negativi.

Per spiegarmi meglio riporto integralmente parti di una relazione redatta da un tecnico che ha paragonato e analizzato i risultati di 5 diversi igrometri e ne ha tratto le relative conclusioni, sulle quali invito tutti a riflettere. Premetto di condividere pientmente le conclusioni, per le mie esperienze di perito che da decine di anni si trova a combattere con questo argomento.

“…Cosa importante: cosa significa la percentuale di umidità nel laminato in vetroresina? Se c’è un 3% di umidità intrappolato sotto il gel-coat, questo vuol dire che siamo in presenza di una condizione degenerativa? Pur potendo rilevare l’umidità, i misuratori non riescono a distinguere tra l’acqua e i sottoprodotti dell’idrolisi nelle bolle osmotiche”.

Bolle di osmosi su una barca

In altre parole, l’igrometro non segnala la presenza di osmosi, ma di un liquido, che non causa necessariamente osmosi. Chiaro?

L’originale indagine del tecnico sui misuratori di umidità ha evidenziato le carenze di questi strumenti nel cercare di chiarire l’insorgenza delle bolle osmotiche.

Ma non è finita. Tempo fa ho letto su una rivista nautica italiana che l’acqua ha come conseguenza l’osmosi e che trovare delle bolle in carena vuole dire che siamo di fronte ad un processo osmotico.

Nello stesso articolo è riportato che usare l’igrometro è importante perché questo rileva la presenza di acqua nella vetroresina, fatto che significa che si tratta di osmosi.

Gli esperti non sono per niente d’accordo con queste drastiche affermazioni.

Ma non basta: se sapeste quante volte ho ricevuto telefonate di persone che volevano comprare una barca e mi chiedevano se ho l’igrometro per cercare l’osmosi! Rispondo sempre che ho il necessario per le indagini e che l’esame che faccio non ha secondi fini. A volte ho scoperto che conviene a qualche perito dire che la barca ha l’osmosi per procurarsi altre visite ed altre parcelle, come ad un cantiere per procurarsi del lavoro.

Ma la denuncia della presenza dell’osmosi mi sembra ormai prerogativa dei cosiddetti “amici esperti“, inviati dall’acquirente per risparmiare, amici esperti che sono ben felici di intervenire per far vedere che loro si intendono di barche e per far bella figura con il tapino acquirente, che vuole risparmiare i costi per un sopralluogo serio. Peccato che anche se gli “esperti” hanno l’igrometro e non trovano delle bolle subito, dichiarano che la barca ha l’osmosi, anche se non è dimostrabile, se non con altri mezzi.

Dunque non è l’igrometro lo strumento giusto.

Bolle di osmosi su una barca

Concludo per farvi fare una risata. Recentemente il possibile acquirente di una barca a vela manda l’amico a controllare se c’è osmosi in carena – come se fosse l’unico difetto. Mentre la barca viene messa a terra con la gru. Piove forte, la barca esce dall’acqua e l’amico dichiara : “accidenti, non ho l’igrometro per vedere se c’è osmosi”.
Così dicendo dimostra a tutti che misurare l’umidità di una carena fradicia sotto la pioggia è assurdo. E inoltre che non sa a cosa serve un igrometro, quando usarlo e con quali risultati.

Peraltro l’igrometro è un eccellente strumento per verificare quando si può verniciare una barca o quando si può fare degli incollaggi o per cercare infiltrazioni o altro.
Ma di incompetenti è piena l’Italia e spesso me li trovo presenti ed insistenti quando sto periziando una barca per l’acquisto.

Concludo con un’altra esperienza: un broker mi chiama per dirmi cosa gli è successo durante una perizia, alla quale lui era presente. Il perito, misurata l’umidità ha detto testualmente: “la carena è umida e tra 3 anni avrà l’osmosi”. Il broker allora gli ha chiesto: “a che ora?”
Bella risposta ad una affermazione senza senso.

Mi spiace che mi si chieda, a volte, di andare a periziare una carena solo per individuare se ha l’osmosi, come unica richiesta prima di un acquisto, come se fosse l’unico difetto che può presentare una barca!

Ma vogliamo ricordare che i problemi più grandi sono altri: quelli causati da urti con il bulbo, le fratture e i distacchi di strutture, le delaminazioni (quelle sì che fanno paura), le coperte che flettono mosce, l’albero che fa infossare il tetto della tuga su qualche barca a vela, le infiltrazioni, i passascafi corrosi, le carene danneggiate intorno al bulbo e via dicendo.

Altre che igrometro per l’osmosi: in ogni caso ci vogliono esperienza e onestà da parte del perito per cercare di capire se una barca ha dei problemi che, a volte, non sono gravi come si pensa. Come quando si individuano comunque delle bolle qualsiasi in carena, senza approfondire l’esame.

Presto pubblicherò un breve intervento su un vero problema indiscutibile: delaminazioni e scollamenti, spesso peggio dell’osmosi.

Resto sempre a vostra disposizione per ogni vostro quesito.

Condividi questo post:

8 Responses so far.

  1. marco ha detto:

    Perfetta sintesi.Penso che l’acquisto di una imbarcazione usata, dovrebbe avere obbligatoriamente allegata, una perizia di un tecnico certificato, come avviene ormai da tempo per l’acquisto di una casa. Presto spero di tornare armatore e mi affidero’ assolutamente alla perizia di un tecnico.

  2. Gennaro Marcone ha detto:

    https://www.subito.it/nautica/pilotina-da-pesca-diesel-barletta-andria-trani-335151138.htm

    Salve cosa pensa della barca del link? Vale la pena andarla a vedere di persona? Lei dove risiede?
    Grazie

  3. Osvaldo Mazzeo ha detto:

    A proposito di osmosi, nel salutarla, gradirei un suo commento su di una perizia di un Ing. navale effettuata per conto di un eventuale acquirente, l’altro giorno sulla mia Comet 1050 dell’86 in vendita:

    La verifica dell’umidità ha rilevato valori molto al di sopra della norma per circa 2/3 dell’opera viva. La verifica è stata fatta con lo strumento Cecchi Skinder ha dato risultati su circa 2/3 a fondo scala sul resto dell’opera viva i valori erano compresi su 25 e 35 sempre valore riscontro.
    Per eliminare dubbi su valori distorti dall’antivegetativa quest’ultima è stata eliminata in alcuni punti ma l’esito non è cambiato, nella valutazione è stato tenuto in conto che la barca era stata alata da 5 giorni quindi accettando per buoni anche i valori fino a 35.
    Conclusioni: Si sconsiglia vivamente l’acquisto.

    Questo è quanto scritto dal tecnico, tenga presente che visivamente non si notano bolle di sorta (che ho sempre cercato ma mai trovate finora).
    Nel ringrazierLa dell’eventuale commento La saluto cordialmente.-

  4. Francesco ha detto:

    Carissimo arch. Cariaci ,
    Ho letto con molta attenzione il suo articolo sulla ricerca dell’osmosi sulle barche .Devo premettere che non sono un grande esperto di strutture in resina se mi si può passare questo termine ,io opero prevalentemente su barche in legno.
    Ma questo non toglie l’avere svolto avvolte perizie e lavori su barche in vetroresina specie nel caso di rifacimento quasi totale delle barche.
    Io non uso l’igrometro anche s lo uso spesse volte nell’ edilizia dov’è strova ottima applicazione ,ma resta sempre un analisi indicativa .Oggi abbiamo a nostra disposizione diversi strumenti per individuare con certezza la presenza di bolle d’acqua o fenomeni dì osmosi.
    Certamente ,ritengo dal canto mio il corso di studi ……lo dico senza presunzione
    ……del passato e l’esserci approcciati alla professione in maniera completamente diversa da come là si fa oggi con assoluta certezza che avvolte si rivela completamente errata e far comprendere a chi confonde la nautica con l’architettura navale che quest’ultima è una scienza non un passatempo dettata avvolte da una passione .
    Cosa devo dirLe caro collega abbia pazienza fin che può, io purtroppo sarà che mamma mi ha partorito appena scesa del “ferribotto “ così lo chiamavamo il
    traghetto Reggio Messina
    Arch. Basile Francesco

  5. Carlo Boschi ha detto:

    Grazie per il suo articolo. Sono alla ricerca di una barca è purtroppo ne sento di tutti i colori.
    Concordo sul fatto che sarebbe molto utile se il venditore (a propria scelta si intende) fornisse una perizia firmata da una associazione di periti indipendente che valutano i difetti di una imbarcazione.
    Una sorte di certificazione giurata che valuta gli aspetti fondamentali di una imbarcazione.
    Ovvio che costa qualcosa ma si evitano decine perizie per ogni acquirente.
    Cosa ne dice ?

  6. Gino Ciriaci ha detto:

    Buongiorno gentile Carlo. Per rispondere alla sua domanda dovrei dilungarmi, rischiando di non darle una risposta puntuale. Le chiederei la cortesia di contattarmi al telefono al numero 335 7021640 Grazie.

  7. Sì. Il fatto che ci sia umidità all’interno dell’opera viva di uno scafo VTR non denota osmosi. Almeno per l’accezione strutturale (mancanza di coesione fra gli strati di tessuto) o visiva (bolle) che vi si è data negli anni.
    Se ci atteniamo alla fisica questa ci insegna che in “natura tutto permea”, infatti l’osmosi è un fenomeno diffusissimo, tutto e tutti ne siamo coinvolti, anche sanissimi scafi in VTR.
    C’è umidità? Sì! È normale! Questa sta provocando infiltrazioni in sentina? Lacune strutturali? No. Ci saranno mai in un futuro indefinito le famigerate bolle? Il rilevamento di umidità fra “le tele” non è un dato capace di prevederlo, assunto l’assioma che acqua “di qua” ce ne sarà sempre poiché la fisica non mente.
    È stata un po’ ingenua l’uscita del tecnico “Questa barca avrà osmosi” come è stata tanto caparbia la risposta del broker ma ci troviamo davanti a due figure che in quel momento, da un punto di vista commerciale, sono contrapposte e sebbene il broker abbia dimostrato di avere le carte migliori, se la stavano semplicemente giocando.
    L’osmosi non è prevedibile, è soltanto rilevabile come dato di fatto, te la trovi davanti e ne hai le evidenze meccaniche.
    Riporto un caso, non riguardante comunque osmosi come la si intende fra i cantieri, in cui la permeazione d’acqua dell’opera viva su uno scafo VTR da pesca di nuova produzione, di cui non scriverò il produttore, era tale da fare appruare sempre di più la barca, appesantendola fino a fargli perdere diversi nodi di velocità. Quintali d’acqua. Non erano presenti né osmosi, né blistering… Era tutto liscio nuovo perfetto con l’umidità a mille!
    Questo dimostra che rilevare l’umidità non porta a nulla: uno scafo VTR perfettamente secco, potrebbe fartene di ogni dopo un mese in acqua. Come saperlo?
    Credo che la passione, il rispetto e l’onestà rimangano ancora ad oggi gli indici più importanti per discriminare un buon acquisto.

    • Gino Ciriaci ha detto:

      Egregio Sig. Nallio,
      ho ricevuto una Sua risposta al mio pezzo sull’invenzione dell’osmosi e La ringrazio.
      Sono d’accordo con Lei, ma Le faccio solo presente che la risposta del broker:”sì, ma a che ora?” era chiaramente sarcastica, anche considerando che quel broker è una persona molto preparata.
      La ringrazio ancora e Le auguro buon lavoro.
      Arch. Gino Ciriaci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *