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Leggete gli annunci di vendita di barche

Barca a vela in legno tradizionale

Vi annoiate nella quarantena? Leggete gli annunci di vendita di barche.

Visto che siamo tutti chiusi in casa nell’attesa che il virus se ne vada, vi suggerisco di passare il vostro tempo leggendo i piccoli annunci delle riviste e quelli pubblicati in Rete.

Non so se ridere o se pensare che ci sono dei furbacchioni che cercano di vendere la barca pensando che i possibili acquirenti siano tutti stupidi.

Mi spiego: per allietarvi questa volta vi parlerò dei piccoli annunci di vendita di barche di cui sono un attento lettore, notando dei dettagli che vi riporto.

Una mia prima nota: molto spesso non viene indicato l’anno di costruzione della barca, cioè proprio uno degli elementi più importanti per individuare sommariamente e superficialmente il valore di una barca. Anche se si tratta solo di richieste che vengono poi abbattute quando viene fatta un’offerta.

Ho rilevato la stessa omissione nella vendita di motori fuoribordo in cui il prezzo richiesto è chiaro ma non sono neanche indicate le condizioni di funzionamento del motore, né di manutenzione. Vi pare poco? Per me è soltanto uno specchietto per le allodole.

Simpatici, ma poco chiari, gli annunci in cui si regala una deriva o un cabinato: non è riportato l’anno né il materiale di costruzione, il cantiere costruttore né dove si trovi la barca, col rischio di affrontare un viaggio solo per andare a vedere un relitto che, se fosse realmente storico, potrebbe anche interessare solo quelli che sono appassionati di barche di una volta, anche a costo di lavorarci sopra per anni.

Preoccupante poi l’annuncio: “vendo barca con vele e bompresso” ma senza indicare null’altro! Ma di cosa si tratta? Mi sembra un misterioso tentativo di fare una pubblicità senza riferimenti evidentemente pensato solo per incuriosire.

Divertente anche il fatto che ho notato, qualche volta, una scritta alla fine di un annuncio: “sognatori e curiosi astenersi“. Devo dare ragione a chi mette questa scritta perché sappiamo quanto tempo si perda soltanto per rispondere al telefono a chi non è interessato all’acquisto ma vuole soltanto passare il tempo, annoiandosi a casa, per questa clausura a cui tanti di noi sono obbligati.

Diffusi anche gli annunci di vendita in cui si parla di barca “con molte vele“. Cosa significa? Quante sono? E in quali condizione si trovano? Naturalmente penso subito che si tratti di una barca che ha ancora delle vele vecchie non utilizzabili o che abbia fatto regate. Mi stupisce anche il fatto che molte vele siano offerte con natanti di piccole dimensioni: le vele erano sbagliate o sono state distrutte in regata o per l’età.

Bello l’annuncio di un cabinato in cui è sottolineato che la cuscineria è nuova: forse interessa le signore, un po’ meno gli altri, anche perché viene indicato che la barca in questione ha quasi 40 anni ma non si dice se siano in buone condizioni lo scafo, il motore, gli impianti, la coperta e tutto il resto.

Interessante, ma poco chiaro, l’annuncio recente di vendita di un cabinato in cui è riportato testualmente “trattamento osmosi“. Domando se sia stato fatto o da fare? E, se fatto, preventivo o curativo? E se per caso l’eventuale fattura degli interventi riporti quali resine siano state usate e in quante mani.

Diversi gli annunci di barche visibili in Turchia, alle Canarie i in Tunisia o altrove all’estero. Quanto costerà andarle a vedere e poi portarle in Italia? Che bandiera battono e, se sono con bandiera italiana, hanno ancora la Certificazione di sicurezza in corso di validità o dovrà essere fatta all’estero? Fatevi bene i conti prima considerando che, a volte, barche del genere possono aver fatto charter all’estero o, arrivate in qualche lontano paese, sono state abbandonate per mancanza di voglia di continuare a navigare, da parte dei proprietari, che magari sognavano grandi crociere o di attraversare l’Atlantico ma poi hanno capito che loro stessi o la barca non erano in condizioni di proseguire.

Ermetico e preoccupante l’annuncio di vendita di una “barca in legno” senza specificare di quale cantiere, se a fasciame longitudinale o compensato marino o lamellare o a strip planking, senza dimensioni e via omettendo dati fondamentali.

Più spesso è riportato che la barca in vendita è “oceanica“. Ma cosa vuole dire? O cosa vuole suggerire? Chi certifica che la barca può attraversare l’Atlantico? Questo è uno dei giudizi più difficili che si possa dare a meno che prima la barca non venga utilizzata per il tempo necessario con ogni condizione meteomarina, non con la solita uscita a mare di un paio d’ore, utilissima per una perizia d’acquisto quando l’acquirente non ha intenzione di grandi navigazioni per lungo tempo.

Per non parlare poi dei prezzi richiesti, a volte plausibili, a volte talmente alti da farmi pensare che chi vuol vendere provi a trovare un pollo da spennare, vantando richieste molto, troppo superiori al probabile valore di mercato.

Quante volte poi mi è capitato di trovare un annuncio incompleto e non descrittivo, in cui si cerca di acchiappare il cliente invitandolo a visitare la barca senza dargli informazioni. Telefonando spesso ci si sente dire testualmente: “ma la venga a vedere!” Questo forse sperando che qualche incompetente abbocchi.

Ma chi ce lo fa fare di attraversare l’Italia per andare a vedere una barca di cui mi si rifiutano notizie? Evidentemente c’è chi si crede furbo e spera di trovare acquirenti tonti.

Concludo dicendo di stare attenti agli annunci e, se volete parlarne, telefonatemi pure per simpatici e a volte divertenti scambi di opinioni al 335 7021640.

Ricordo che sono perito e consulente, non un venditore di barche e che i miei consigli e le mie opinioni sono frutto di decenni di esperienza in cantiere e in mare e nei rapporti con gli appassionati di barche di ogni età e in ogni materiale.

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2 Responses so far.

  1. enzo padrini ha detto:

    Sei un grande. ciao GINO

  2. Maurizio Berti ha detto:

    Pregiatissimo Arch. Ciriaci, premetto che ho avuto il piacere di consultarla telefonicamente moltissimi anni fa e ne serbo ancora un prezioso ricordo. Avendo avuto l’amara esperienza di cercare inutimente sul mercato italiano una piccola barca a vela di 9 metri ad un prezzo equo, una decina d’anni fa me la sono andata a prendere in Francia, a Hyeres, ad un prezzo inferiore del 40%. Al rientro, vista la positiva esperienza ho fondato un gruppo su facebook denominato Mercatino della Vela, che oggi conta circa 25.000 iscritti. Con poche e semplici regole è diventato un riferimento per molti e i prezzi medi liberati dai poci addetti ai lavori, sono arrivati a rappresentare in genere l’effettivo valore reale delle barche, anche perché essendo diffuso, difficilmente qualcuno vanta cose non vere. a appassionato, poi ho aperto anche il gruppo di Posillipo Boat, nel quale stiamo ricostruendo la storia del cantiere e delle sue meravigliosebarche, anche attraverso testimonianze di vecchi soci e maestranze dell’epoca. Mi piacerebbe avere anche la sua presenza. Cordiali Saluti, Maurizio Berti, Latina.

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